x

x

Chiara Ferragni ancora indagata: è il momento delle Uova di Pasqua e della bambola Trudi

Chiara Ferragni ancora indagata per truffa: dopo il caso Balocco, ora arriva il turno delle Uova di Pasqua e della bambola Trudi. Ecco cosa accadrà

di Redazione Rumors.it | 23 Gennaio 2024
Foto: Instagram @chiaraferragni

L’indagine nei confronti di Chiara Ferragni, accusata di truffa aggravata nel caso del pandoro Balocco, si estende ulteriormente. Le indagini condotte dalla Procura di Milano coinvolgono ora anche le vendite delle uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Sembra non ci sia pace per l’influencer che ora dovrà rispondere anche queste azioni commerciali a sfondo benefico.

Chiara Ferragni indagata per truffa: il caso delle Uova di Pasqua

A febbraio 2021 e febbraio 2022, Chiara Ferragni ha lanciato sul mercato le sue uova di Pasqua in collaborazione con Dolci Preziosi. Come nel caso del pandoro Balocco, anche questa operazione commerciale aveva un obiettivo benefico: sostenere l’associazione per minori affetti da autismo, I Bambini delle Fate. In un intervista al Fatto Quotidiano, il presidente di Dolci Preziosi, Franco Cannillo, ha dichiarato: “Non c’è assolutamente nessuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione a I Bambini delle Fate. Ferragni è stata pagata per aver ceduto la sua immagine”, ha spiegato l’imprenditore a Selvaggia Lucarelli. “Noi abbiamo fatto una donazione, per lei non era da contratto”.

Cannillo ha ulteriormente dichiarato che il compenso era di 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022. Tuttavia, Ferragni ha chiesto una cifra esorbitante, portando alla mancata chiusura del contratto. Questo ha portato a un guadagno di un milione e 200mila euro per l’imprenditrice digitale, mentre l’associazione benefica ha ricevuto “soli” 36mila euro, indipendentemente dal numero di uova vendute grazie alla notorietà dell’influencer con 30 milioni di seguaci: 12 mila nel 2021 e 24 mila nel 2022.

Franco Antonello, fondatore de I Bambini delle Fate, ha dichiarato: “Non siamo mai stati informati se venisse erogato un compenso a Ferragni per la sua partecipazione né tantomeno dell’entità economica dell’operazione gestita da Dolci Preziosi”. Ha aggiunto che non ha mai avuto alcun contatto con Chiara Ferragni, ma ha affermato che in modo totalmente autonomo e slegato dall’operazione commerciale delle uova, Ferragni ha donato 40mila euro all’associazione, azione per la quale Antonello l’ha ringraziata sui propri canali social.

Codacons, la crociata contro Chiara Ferragni continua: sotto accusa la collaborazione con Oreo

Chiara Ferragni e le donazioni per l’acquisto della bambola Trudi

L’indagine condotta dal procuratore Eugenio Fusco della Procura di Milano ora coinvolge anche la bambola Trudi, presentata in occasione del suo debutto con queste parole: “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che abbiamo creato per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di lanciare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: ora in vendita su The Blonde Salad, con tutti i profitti devoluti a Stomp Out Bullying, un’organizzazione no-profit impegnata nella lotta al cyberbullismo, una causa molto vicina al mio cuore”.

TBS Crew, una delle società di Chiara Ferragni coinvolte nello scandalo, sostiene che “i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate al provider esterno che gestiva la piattaforma, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019”. Tuttavia, Ross Ellis, fondatrice dell’associazione no-profit statunitense che si occupa di cyberbullismo e omofobia, ha smentito energicamente: “Non abbiamo mai ricevuto una donazione. Non conosco questa donna”, ha dichiarato ad una intervista con i giornalisti del programma Mediaset Zona Bianca.

Chiara Ferragni indagata: ecco la sua risposta

Solo le indagini della Procura potranno stabilire come sono andate veramente le cose, una volta che la Cassazione avrà risolto la questione della competenza territoriale e avrà unito le inchieste aperte (attualmente a Milano e Cuneo) in un unico fascicolo affidato a una delle due giurisdizioni. Nel frattempo, nonostante un video di scuse pubblicato sui social a metà dicembre, l’influencer 36enne non ha rilasciato alcun commento sulla vicenda.

“In seguito a continue sollecitazioni provenienti da vari organi di informazione, Chiara Ferragni, anche in qualità di amministratore delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, conferma che risponderà esclusivamente alle autorità competenti. Esprime la propria fiducia in esse e si dichiara a disposizione per chiarire quanto accaduto”, si legge in una nota diffusa dai legali dell’imprenditrice.

Chiara Ferragni e Fedez sempre più distanti? Le storie social confondono le acque