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Sanremo 2024, le pagelle della prima serata: vola Angelina (9), ci prova la Berté (8), che noia Annalisa (6)

Il Festival di Sanremo 2024 si è aperto ufficialmente con una serata dal ritmo serrato, con non troppe sorprese: quest’anno non c’è secondo noi un vincitore annunciato, ma ci sono sicuramente diverse canzoni di cui ci dimenticheremo in fretta. Vediamo insieme le nostre pagelle…

di Beatrice Anfossi | 7 Febbraio 2024
Sanremo, 74° Festival della Canzone Italiana - Foto: IPA

Il Festival di Sanremo 2024 è ufficialmente iniziato. Questo momento sembrava non sarebbe mai arrivato – siamo immersi nella kermesse ormai da quello che sembra un mese intero – e invece ad un certo punto abbiamo davvero visto comparire Amadeus, giù per le iconiche scale dell’Ariston. La serata è proseguita senza intoppi – e già questa è una notizia – con pochi break legati agli ospiti e i cantanti che si sono susseguiti ad un ritmo serrato, che ha aiutato senza dubbio a rimanere svegli. Plauso speciale a Marco Mengoni, ben al di sopra delle aspettative e ancora oltre: ironico e sicuro di sé, un co-conduttore divertente, un cantante sempre fenomenale. Crediamo che domani sera si sentirà la sua mancanza. Voto? Dieci.

Dieci con lode anche ad Amadeus, che si riconferma ancora una volta un padrone di casa impeccabile, oltre che un vero perfezionista: aveva promesso che avrebbe chiuso la serata alle 2, e così è stato. E sappiamo bene che a Sanremo non è così scontato. Se dovessimo trovargli una pecca, forse si è lasciato prendere un po’ la mano con i pezzi di stampo dance. Viene spontaneo chiedersi: le ballad sono rimaste tutte fuori? Ma veniamo appunto alle protagoniste della kermesse: le canzoni, e i relativi cantanti. Ecco le nostre pagelle, enjoy!

Sanremo 2024 pagelle prima serata: tutti i nostri voti

Clara, che cucciola. Look impeccabile (anche se avremmo legato i capelli) e tensione palpabile. Ma Sanremo Giovani a chi? Quando inizia a cantare ha grinta da vendere e una sicurezza sul palco invidiabile. Anche la canzone al primo ascolto ci sembra orecchiabile e con un buon ritmo, crediamo che abbia del potenziale radiofonico (o dovremmo dire di streaming?). Chapeau. Voto: 7

 

Sangiovanni, c’ha detto?! Il look over non si può dire che sia per lui edificante, considerata la fisicità. Ma veniamo alla canzone: non abbiamo capito una parola. Forse ci vorrebbe una visita dalla logopedista di Madame (solo chi ha TikTok capirà). Sulla melodia preferiamo stendere un velo pietoso. Sono lontani i fasti di Farfalle caro Sangio. Voto: 4

 

Fiorella Mannoia, doppietta di total white: che cosa tocca vedere ai nostri occhi. Recupera tutto però con una performance ipnotica, come solo lei sa essere. Bella la canzone, con un coro e una melodia che ci ricordano il migliore De André. Staremo esagerando? Ve lo diciamo al secondo ascolto. Voto: 8

 

È tornato Zlatan, e come facciamo a non essere felici? Queste gag a tavolino rappresentano lo spirito sanremese più puro, un po’ nostalgico. Come noi. Voto: 9

 

La Sad, ovvero la versione punk dei Finley. Non sappiamo se è l’effetto un po’ amarcord, ma se chiudiamo gli occhi e ci sottraiamo allo scempio del look quasi quasi ci sembrano orecchiabili. E sono addirittura intonati, mica cosa da poco al giorno d’oggi. Bella anche la scelta di portare sul palco un così delicato e attuale. Voto: 6.5

 

Irama, il cantautore impegnato. Solito look da cagnolino bagnato a parte porta a casa una performance che definiremmo sufficiente, senza sprazzi. Lui ci mette un grande carisma, però la canzone non ingrana. Anzi, l’enfasi iniziale ci ha un po’ spiazzato. Peccato, chissà se si rifarà al secondo ascolto. Voto: 6

 

Ghali, ovvero la prima quota dance della serata. Al di là del look, che indosseremmo anche domani mattina, la canzone ha un ritmo destinato a non farsi dimenticare facilmente. Ci prendiamo una seconda valutazione per giudicare il testo, forse eravamo troppo presi a dimenarci. Un verso però ce lo ricordiamo: casa mia, casa tua/che differenza c’è. Come non essere d’accordo. Ghali, tu sei un po’ casa nostra. Voto: 7.5

 

Negramaro, la perfetta canzone sanremese. Peccato però in questo primo ascolto non abbia lasciato il segno. Forse le aspettative erano troppo alte? Beh, quando c’è di mezzo uno dei più grandi gruppi musicali italiani, è normale. Per questa sera siamo un po’ delusi. Però, il verso di apertura quanto tempo ti manca per essere pronta siamo già sicuri che diventerà un meme su TikTok in tempo zero. Voto: 7

 

Fiorello, egocentrico quanto basta. Semplicemente geniale. Voto: 10

 

Annalisa, la solita Annalisa. Tra attacco e titolo per un momento ci siamo sentiti di nuovo nel 2020, qualche momento prima del Bugo Gate. E invece poi Annalisa ci ha sfoderato una delle sue solite hit, pronta per essere coreografata da Joey Di Stefano e a fare il boom su TikTok. Che occasione sprecata, con una con la voce come la sua poi. Era la scelta più facile, ma anche la più noiosa. Voto: 6

 

Mahmood, il minorenne. Al di là del look da pubertà, sfodera il primo pezzone della serata. Nulla da eccepire: produzione, esecuzione, ritmo. Finalmente una canzone che siamo sicuri finirà dritta dritta nella nostra playlist di Spotify. Bravo Alessandro! Voto: 9

 

Diodato, quota ballad sanremese. Niente a che vedere con il successo del 2020, però. Abbiamo capito che gli piacciono le persone che gli si dimenano intorno, ma del resto ci rimane ben poco. Crescerà con le serate? D’altronde non sarebbe la prima volta. Ci sorge spontanea un’ultima domanda: ma i barbieri a Sanremo li ha trovati tutti chiusi? Voto: 6

 

Lazza, c’ha passat? Qualcuno deve aver sostituito il cantante che ha preso parte alla gara di Sanremo 2023: stonato e fuori tempo, Lazza è forse il peggior flop della serata. Certo, il tuta total look non faceva presagire nulla di buono. Voto: 2

 

Loredana Bertè, pazza di sé. Gambe da urlo e capelli blu, porta un inno a se stessa e ad ognuna di noi. Sono sempre la ragazza/Che per poco già s’incazza/Amarmi non è facile/Purtroppo io mi conosco. Hey, ma parla di me. Scherzi a parte, la canzone funziona benissimo. Peccato per la voce, che purtroppo non è più quella di un tempo. Il voto della sala stampa la premia, noi quasi. Voto: 8

 

Geolier, ripulito come se dovesse presenziare agli Oscar, è il Lazza di Sanremo 2024: non abbiamo dubbi che il suo pezzo scalerà le classifiche e resterà in vetta per un bel po’. Ti piace vincere facile, mi direte, con la fanbase che ha. Quella però di solito per vincere Sanremo non basta. Oddio, almeno lo speriamo. Voto: 6

 

Alessandra Amoroso, che fa Alessandra Amoroso: la voce ce l’ha, l’esperienza pure. Ma che cosa ha portato di nuovo? Niente. Una ballad molto amorosa, molto sanremese ma poco, molto poco, incisiva. O forse siamo noi ad essere cinici e disillusi? Approviamo però il look, un po’ Audrey Hepburn. Voto: 5

 

Niente, non è la serata giusta per le esibizioni in esterna: anche Tedua non ci sembra proprio sul pezzo. Di certo non una delle sue esibizioni più brillanti e coinvolgenti. Salmo ci manchi.  Voto: 5

 

The Kolors, questa è Ibiza: è solo febbraio, ma abbiamo già la prossima hit estiva. I The Kolors ci regalano esattamente ciò di cui avevamo bisogno: un ragazzo incontra una ragazza, e così la frase più banale della storia diventa una perla di cantautorato. Laurea ad honorem di tormentoni, con lode. Voto: 9

 

Angelina Mango, conferma e rivelazione. Grazie, grazie per averci ricordato che cosa può fare una cantante su quel palco. La qualità dell’esibizione è inversamente proporzionale alla bruttezza del suo outift: grinta, voce, un testo che trasuda Madame, anche lo sguardo ci ha convinto. Angelina siamo tuoi. Voto: 9

 

Il Volo, il musical: ed è un attimo che da Sanremo ci ritroviamo a Broadway (o meglio, qualche sua versione a basso budget). Dopo questa esibizione Ginoble è automaticamente scritturato per Mare fuori – Il musical. La cosa fastidiosa de Il Volo è che, ovviamente, sanno cantare: quindi che je voi dì? Beh, un po’ di cose di vengono in mente: uno, anche meno; due, canzone da (quasi) sufficienza. Tiè. Voto: 5/6

 

Big Mama, esordio d’ordinanza. Canzone ed esibizione senza infamia e senza lode: il testo della canzone prometteva bene, però non lascia il segno. Nonostante l’impegno. E dire che l’abbiamo pure messa in squadra al Fantasanremo. Bonus per la commozione finale. Voto: 5.5

 

Ricchi e Poveri, Il Pagante spostati. Ci sentiamo solo di dire che vorremmo avere la loro stessa energia. Una canzone che urla Ricchi e Poveri eppure riesce ad essere contemporanea. Tocco di genio quello del fiocco, chapeau a Rebecca Baglini, la loro stylist. Voto: 7.5

ricchi e poveri sanremo 2024

Foto: IPA

 

Emma, un’altra che poteva fare meglio. Riuscitissima la produzione del ritornello, mediocre la canzone nel suo complesso. Per ora restiamo in apnea. Chissà se ci ricrederemo nella prossima serata. Voto: 6.5

 

Renga e Nek, altro che Ricchi e Poveri, sono loro la vera quota geriatria: un viaggio amarcord di cui avremmo fatto volentieri a meno. Però siamo sicuri che c’è chi apprezza, deprechiamo ma rispettiamo. Ah ci stanno simpatici eh, non sia mai si pensi il contrario. Voto: 4.5

 

Mr Rain, avevi già dato tutto. Perché ti sei fatto questo? Dopo il successo di Supereroi, per rimanere umile Mr Rain decide di tornare in gara al Festival con il pezzo più debole di questa edizione (anche se la sfida con Sangiovanni è ardua). Sulle altalene in scena siamo ufficialmente deceduti. RIP. Voto: 4

 

Bnkr44, i nostri One Direction. Se il motto è l’importante è partecipare, i Bnkr44 l’hanno preso alla lettera: portano una canzoncina senza impegno, ci buttano dentro un balletto un po’ caotico ed è fatta. Poi il sovrappopolamento sul palco sicuramente aiuta. Si conquistano la sufficienza, più. Voto: 6+

 

Gazzelle, che porta Gazzelle: quello più intimo, quello che ascolti per strapparti il cuore dal petto quando già sei depresso. Una canzone, la sua, che secondo noi ha bisogno di qualche ascolto in più. Le premesse ci sembrano buone, comunque. Voto: 7

 

Dargen D’Amico, orsacchiotto techno. La sua più incredibile capacità è riuscire a far passare messaggi pesanti come macigni attraverso canzoni che paiono hit, o quasi. Fortissimo il ritornello, un po’ caotiche le strofe. Doveroso il messaggio, basilare ma purtroppo non scontato. Voto: 7.5

 

Rose Villain, quota figaggine. Perfetta per i duetti con i rapper, del tutto superflua in questo Sanremo 2024. Ma d’altronde non si nasce tutti Mina, no? Si è divertita, è questo che conta. Voto: 5

 

I Santi Francesi, l’amaro in bocca. Quello che ci hanno lasciato. Li abbiamo venerati a X Factor, ma non possiamo dire che il pezzo di Sanremo sia particolarmente significativo. Uffi, aspettavamo con trepidazione. Voto: 5.5

 

Fred De Palma, il flagello delle 01.26. A questo punto della serata le basi techno dance ci hanno leggermente triturato le scatole. Questo pezzo si salva – intendiamo dalla damnatio memoriae – solo grazie agli archi. Scusaci Fred. Voto: 4

 

Maninni, thank you next. Quella di Maninni è la classica canzone di cui l’anno prossimo non ci ricorderemo, perché non è né abbastanza bella né abbastanza brutta. Non sempre è buono stare nel mezzo. Voto: 5

 

Alfa, quasi Omega. Il tormentone estivo ce lo siamo portati a casa anche quest’anno.. Scusaci, ma ora noi aneliamo soltanto al letto. Ne riparliamo al prossimo giro. Voto: 6.5

 

Il Tre, quasi alle tre. Già solo per l’attesa merita tutta la nostra stima. Complimenti anche per il fiato. La canzone certo non una pietra miliare della musica italiana. Peraltro lampante che lui, Irama e Mr Rain abbiano lo stesso hair stylist. Suggeriamo di cambiarlo. Voto: 5

 

Ragazzi, è finita. Non credevamo che questo momento sarebbe mai arrivato. Che sollievo. Vi lasciamo con un recap della prima classifica.

Sanremo 2024 classifica prima serata: i primi cinque cantanti classificati

1. Loredana Bertè – Pazza

2. Angelina Mango – La noia

3. Annalisa – Sinceramente

4. Diodato – Ti muovi

5. Mahmood – Tuta gold

 

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