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Sanremo 2024, Geolier dopo le polemiche: “Ho cantato davanti all’Ariston che fischiava, è stato difficile”

Dopo essere stato contestato al termine della serata cover di Sanremo 2024, in cui ha trionfato come vincitore, Geolier ha rivelato che cantare davanti al Teatro Ariston che fischiava è stato un momento molto brutto della sua carriera

di Beatrice Anfossi | 10 Febbraio 2024
Foto. Rumors.it

Geolier ha trionfato nella serata cover del Festival di Sanremo 2024, scatenando il dissenso del Teatro Ariston e anche di parte del pubblico social. Durante la sua conferenza in sala stampa Rai “Lucio Dalla” chi gli fa notare di aver rubato la vittoria lui risponde: “Io non ho rubato niente, mi sono solo esibito. Credo che rubare sia una brutta parola”. E poi aggiunge, sui fischi ricevuti dall’Ariston: “Ieri mi sono esibito davanti all’Ariston che fischiava, le persone se ne andavano, è stato difficile. Però è un parere, le persone avrebbero potuto applaudire, oppure non dire nulla. A me ieri sera hanno emozionato moltissimo Angelina, Annalisa. Angelina ha emozionato anche mia mamma che dovrebbe essere di parte. Ma io sono contento perché ieri sera non ho vinto io, ha vinto il rap”.

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geolier sanremo 2024

Foto: IPA

Parlando della sue esperienza sul palco del Teatro Ariston il rapper napoletano racconta: “Io su quel palco stavo con persone molto più grandi di me. Ma sono qui per fare musica, per divertirmi. Questo è quello che faccio. Il palco di Sanremo rappresenta molto per tutti quanti, anche per me che ho 23 anni”.

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Geolier racconta un piccolo aneddoto sulla sua prima esperienza sanremese: “Eravamo sul green carpet io e Il Tre che siamo i più piccolini e ci siamo cagati un po’ sotto: ci siamo praticamente dimenticati come si camminava. Quando poi Loredana Bertè si è avvicinata – lei che è colossale sia come esperienza che come artista – Il Tre gli ha chiesto: ‘A te come sono andate le prove?’ e io gli ho detto: ‘Ma che glielo chiedi a fare a lei?’ e invece lei ha risposto: ‘Io mi emoziono ogni volta che salgo sul palco’. Questa cosa mi ha dimostrato che io a Sanremo sto imparando un sacco e mi sono sentito bene”.

Geolier non rinnega il suo ruolo come giovane icona dei giovani di Napoli che vivono in zone problematiche della città e dell’hinterland: “Io rappresento la Napoli dei ragazzi che ce la vogliono fare. La mamma di Jojo non ha creato una spaccatura, io la vedo da ragazzo e ti dico che lei ha creato un legatura. Perché adesso tutti i ragazzi si sono veramente impegnati, in una sorta di riscatto, come a dire per forza ci dovete dare quello che ci dovete. I ragazzi sperano molto negli artisti e negli atleti, quindi credo che in qualche modo mi abbiano detto per favore, fai qualcosa”.

Giovane ma determinato nelle sue azioni e nella consapevolezza dell’impegno che ci sta mettendo in tutto ciò che fa: “Abbiamo fatto questo seguendo sempre le nostre idee, noi siamo partiti dal rione e non è mai cambiata la nostra prospettiva. Io ho fatto la valigia da Secondigliano e sono venuto a Sanremo. Io vorrei dire ai ragazzi di prendersi quello che gli spetta e non aspettare che qualcuno glielo dia, perché nessuno gli regala niente”.

Sulla decisione di Amedeus di modificare il regolamento per permettere di includere un brano rap non in italiano, come il suo, tra quelli in concorso, Geolier ci spiega: “Ama ha scelto me con la mia lingua napoletana, se ci fosse stato un altro ragazzo che cantava in dialetto se a lui piaceva secondo me l’avrebbe portato lo stesso”. E rifiuta di pensare che questo lo penalizzi: “Io credo che non ci sia più questa cosa del razzismo nord-sud. I ragazzi si sentono molto rappresentati dalla musica rap, è il mercato, la classifica che sta diventando sempre più rap. Non il Paese, altrimenti uscirebbero tutti con il cappellino storto”.

E il fatto di avere un brano in napoletano per Geolier non sembra essere un problema nemmeno nel caso dovesse partecipare all’Eurovision Song Contest: “Ci sono tanti pezzi italiani e napoletani che hanno fatto il giro del mondo, sarei contento di andare all’Eurovision con il napoletano. Anche se I p’ me, tu p’ te non è né Volare né O sole mio”.

Il tema del napoletano è per Geolier molto importante come forma di espressione artistica: “Per me sarebbe più difficile cantare in italiano, non sarei io semplicemente. Però la musica è bella perché è sempre in evoluzione, quindi non so se un domani vorrò fare qualcosa in italiano. Però io sono un cantante napoletano: parlo in napoletano, penso in napoletano, mangio in napoletano”.

 

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