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Chiara Ferragni, intervistata dal Corriere: un’occasione persa per non fare l’ipocrita

La Ferragni al Corriere parla delle sue vicende professionali e personali. E poi ribadisce: “Piaccio perché sono me stessa”. No Chiara, piaci a qualcuno perché sai fare un buono storytelling. Finché la gente non si stufa…

di Filippo Piervittori | 24 Febbraio 2024
Foto: da Instagram @chiaraferragni

Nei giorni scorsi Fedez a Muschio Selvaggio si era detto meravigliato per il fatto che si parlasse e si scrivesse sui media italiani più di Chiara Ferragni che della guerra sulla striscia di Gaza. A quanto pare questa tendenza, con gli ultimi accadimenti (la separazione tra i due), anziché attenuarsi di certo crescerà. Non a caso, aprendo in queste ore la homepage del Corriere della Sera, svetta l’intervista esclusiva a Chiara Ferragni firmata da Giuseppe Guastella e Candida Morvillo dal titolo: “Chiara Ferragni: ‘Sono imperfetta anche io, ma sempre in buona fede. Cammino a testa alta, ora basta con le fake news’”. Un titolo che sembra un po’ ruffiano, con tutta franchezza, visto che si darebbe per scontato che le accuse che le vengono rivolte dalla magistratura e poi raccontate dai media siano “fake news”.

L’intervista è realizzata il 20 di febbraio, due giorni prima della rivelazione di Dagospia che annunciava la separazione tra la Ferragni e Fedez. L’articolo del Corriere commenta a tal proposito: “Era martedì 20 febbraio. La crisi c’era, intuibile, evidente. Ma di una famigerata, presunta uscita di casa di Fedez, ancora non si sapeva e Chiara, anche se in lei si leggeva la sofferenza, era riuscita a non farlo capire”. Insomma, Chiara aveva imbastito un bel teatrino per l’intervista, quando Fedez se ne era già andato.

Chiara Ferragni, Amadeus e Gianni Morandi, Sanremo 2023

Chiara Ferragni, Amadeus e Gianni Morandi, Sanremo 2023 – Comi/Terenghi / IPA

Dunque questo articolo del Corriere, se vogliamo, poco corrisponde alla realtà delle cose di queste ultime ore e non tocca la situazione nel suo complesso. Leggendolo ci viene di nuovo in mente la Ferragni sul palco di Sanremo 2023 che vuole celebrare le donne ma in fin dei conti celebra se stessa. Che tanto per non essere autoreferenziale non scrive alle bambine che affronteranno un difficile oggi e un più impegnativo domani, ma scrive alla Chiara bambina. E alla fine catechizza pure Amedeus sul tema “Instagram”, come se nulla fosse, durante un evento in diretta nazionale, perché lei e il social media (soprattutto nell’accezione più deleteria) sono culo e camicia. E tanto per parlare di cose fatte in modo improprio, pure questa mossa è costata alla Rai una multa di 123.498 Euro per pubblicità occulta, confermata nei giorni scorsi dal Tar. Tanto per dire che certe cose la Ferragni sembra farle come non andrebbero fatte.

Quindi che ci tenga a ribadire, immaginiamo con quel suo sorrisino finto e un po’ ipocrita, che lei è una brava persona, lei è sempre in buona fede, lei si impegna tanto per splendere ogni giorno, che i cattivi sono coloro che la dipingono come una che è stata accusata di truffa aggravata, scrivendo fake news, ci sembra un po’ aria fritta.

Chiara Ferragni nell’intervista al Corriere della Sera: il video di scuse del 18 dicembre

Parlando del suo video di scuse del 18 dicembre con la sua bella tuta indosso da 600 Euro, ad esempio, la Ferragni sembra continuare a credere (o farci credere…) che non ci fosse nulla di studiato, ma solo mera spontaneità: “Ero vestita ancora così quando ho pensato che dovevo fare un video e dimostrare la buona fede mia e delle persone che lavorano con me. Da tre giorni, leggevo cose completamente false, tipo che avevo truffato i consumatori e perfino i bambini malati. Ero veramente scossa e dopo varie prove ho postato il video e facevo del mio meglio per trattenere le lacrime perché non volevo fare la vittima”. Peccato che anche lei dica che da tre giorni leggeva le accuse che la riguardavano, dunque non proprio un video d’impulso!

Chiara Ferragni

Foto: Instagram @chiaraferragni

Chiara, che ha chiuso quasi tutti i commenti sui suoi canali social per non farsi insultare, sottolinea anche: “Da quando ho ripreso a uscire, non ho mai incontrato qualcuno che mi dicesse ‘sei una criminale’, ma solo persone che mi dicono: tutto questo è ingiusto, ne uscirai a testa alta”. Già, peccato che ovunque si parli di lei di commenti se ne leggono di genere diverso (piuttosto pepati, oseremmo dire) e pure sui suoi canali social sarebbe così, immaginiamo, se non fossero filtrati. Quando esce nel mondo “reale” la Ferragni ha i bodyguard intorno, immaginiamo quanta connessione empatica avrà con le persone “normali”, a parte i membri del suo team o i collaboratori più vicini i quali cosa potrebbero dirle se non: “Ne uscirai bene” (di solito si dice così pure ai malati terminali, per dargli forza…).

Chiara Ferragni al Corriere: “I processi di analisi interna avrebbero potuto essere gestiti meglio”

Tutta la vicenda che la vede sotto inchiesta per truffa aggravata viene derubricata in un: “Ci siamo resi conto che alcuni processi di analisi interna avrebbero potuto essere gestiti meglio. E stiamo lavorando per migliorare alcuni profili organizzativi. Ho sempre pensato che, se hai 30 milioni di follower, se fai beneficenza e ne parli, crei un effetto emulativo”. Quindi si tratterebbe solo di una gestione da migliorare, perché poi grazie ai suoi 30 milioni di follower (e sulla veridicità di questo numero fanno bene le autorità ad indagare) c’è sempre Chiara che ci rassicura su quante belle cose si potranno fare anche in futuro grazie al suo illuminato esempio.

Chiara infatti sottolinea: “La mia ratio è stata che, nell’ambito di operazioni commerciali tra le mie società e un partner, fosse semplicemente una buona idea provare ad aggiungere una parte di beneficenza anche piccola rispetto al contratto. Ho sempre pensato che, fra niente e poco, era comunque del bene che veniva fatto”.

Foto: da Instagram @chiaraferragni

Poi se i giornalisti le fanno notare la leggera sproporzione tra il suo cachet (più di 1 milione) e la beneficenza (50 mila euro) lei, un po’ come Fedez che si dichiara nullatenente durante l’interrogatorio, perché i beni sono intestati alle sue società, mette in campo la stessa strategia: “Quella cifra è il compenso dato alle mie società per i miei diritti di immagine, per la promozione e l’intera operazione. Non si deve far confusione tra la persona fisica Chiara Ferragni, il brand e le aziende” (di cui è Amministratrice delegata e in TBS pure Presidente).

La narrazione è poi quella già sentita decine di volte: il periodo a Cremona dove già la vocazione dell’influencer era palese, l’era americana di grande ispirazione (dove ha preso spunto da tanti altri che lì facevano le stesse cose prima di lei), i primi red carpet, il successo che poi è arrivato e consacrato, a detta sua, da Harward (che a onor del vero aveva presentato un case study sul modello di business di monetizzazione del blog The Blonde salad in cui si parla di Chiara ma pure di chi quel modello lo ha sviluppato, Riccardo Pozzoli, suo co-fondatore ed ex socio in affari). Ma senza dimenticare le fragilità e le insicurezze, giusto attenuate dal suo mega appartamento di CityLife, dalla villa al lago e dalle auto di lusso, insomma le cose tipiche dei nullatenenti.

Ma l’arma vincente di Chiara è sempre la stessa, fregarsene di tutto e di tutti e andare avanti per la sua strada. Lei la sua filosofia di vita la sintetizza così: “Il successo c’è, è oggettivo, ma che io me lo meriti è una cosa soggettiva. Ci saranno tanti che pensano che non me lo meriti. Pazienza. Io penso di essere una brava persona e di dare il massimo in tutto quello che faccio” (posto che dare il massimo non significa necessariamente fare le cose secondo le regole, questo le viene contestato dalle Autorità).

Chiara Ferragni Fedez

Foto: Instagram @chiaraferragni

Dunque la Ferragni non sembra aver appreso una grande lezione di vita da queste vicende, a parte il miglioramento dei processi interni alla sua azienda e un perfezionamento sui passaggi della sua comunicazione. E, alla fine, tira le fila così: “Per non interrogarmi sugli esiti negativi, ho fatto tanto lavoro su me stessa, mi hanno insegnato che bisogna vivere solo nel presente, non nel passato né nella paura del futuro. E mi dico che non posso piacere a tutti, ma che alle persone a cui piaccio, piaccio perché sono me stessa, faccio le cose che piacciono a me e, anche se ora vengo descritta come una ‘criminale’, cerco di ispirare le persone verso cose positive perché questo è il mio modo di comunicare”.

Chiara, insomma, non cambia mai di una virgola e così anche questa lectio magistralis sul suo successo, le sue debolezze, la sua forza e su quanto si impegna per essere così brava e per combattere i suoi detrattori ce la siamo portata a casa. In questo mondo fatto di poche certezze, almeno la Ferragni non ci delude mai in fatto di storytelling