La bufera mediatica che ha travolto Chiara Ferragni, come ben ci si poteva aspettare, ha coinvolto anche il marito Fedez. I due, infatti, nonostante venissero da due mondi differenti, lei quello della moda e dei social, lui quello della musica rap, hanno fatto della loro relazione e poi della loro famiglia un brand: i Ferragnez. E forse è stato proprio questo l’errore. Perché nel loro case se uno cade cade trascina inevitabilmente l’altro con sé. Da giorni, ormai, Chiara Ferragni ha scelto il silenzio social. L’ultima apparizione su Instagram risale a lunedì quando, con un video di scuse, ha fatto “mea culpa” sul Caso Balocco. Anche Fedez, dopo aver dato contro alla Premier Meloni per alcune dichiarazioni fatte sulla moglie, ha scelto di tacere. Nonostante il silenzio, però, col passare delle ore emergono nuove e interessanti indiscrezioni.
Fedez e l’accordo di Chiara con Balocco: lui non ne era a conoscenza
Secondo quanto riportato dall’Inkiesta il rapper sarebbe furioso con l’imprenditrice digitale per quanto accaduto. Fedez, infatti, ha sempre fatto della beneficenza una parte integrante della sua vita e lo scivolone di sua moglie potrebbe costare la credibilità anche di tutto il suo lavoro. Sembrerebbe, quindi, che lui non fosse a conoscenza dell’accordo commerciale di Chiara con Balocco. Le indiscrezioni, infatti, riportano che l’idea di fare una donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino dopo lo scandalo sia stata sua.
Chiara Ferragni Balocco: lo scandalo spiegato bene
Chiara Ferragni è stata multata di un milione di euro dall’Antitrust. Il motivo? Lo scorso Natale l’imprenditrice digitale ha annunciato la sua partnership con Balocco che prevedeva la vendita di pandori brandizzati “Chiara Ferragni”, al di 9,37 euro, con lo scopo di dare il ricavato in beneficienza ai bambini malati di tumore in cura all’0spedale Regina Margherita di Torino. Peccato che Balocco avesse già fatto una donazione di 50mila euro prima di mettere in vendita i pandori e che Chiara Ferragni abbia guadagnato da questa “operazione benefica” una grossa somma di denaro. L’accusa dell’Antitrust, quindi, è di pratica commerciale scorretta. Inoltre, il Codacons ha cavalcato l’onda presentando in Procura un esposto con l’accusa di truffa aggravata ai danni del consumatore.